Viandanti, passanti frettolosi;
incontri gioiosi, magari inaspettati;
e scontri strani, non voluti...
È il brulicare della stazione ferroviaria
oppure l’atmosfera dell’aeroporto internazionale.
Sono i luoghi di passaggio, di sosta
temporanea,
i luoghi di nessuno,
tutti passano ma lì non vive alcuno...
Deserto, potremmo dire, benché affollato.
E la vita? Be’, vita passeggera
o di paesaggio, a seconda dello sguardo.
Incuriositi sicuramente da ciò
che non riescono ad acquistare
(vanno e ritornano, si muovono,
esistono e... muoiono);
inoltre curiosi da ciò che non capiscono,
l’inafferrabile, l’altro infine,
e l’altro diverso, certo.
Un brulicare di diversi, indifferenti però,
nel quale questi né si rendono conto
né contano sull’altro;
soltanto su di sé.
Questo è il vivere, il passare piuttosto,
della gente,
quel cumulo di viandanti e passanti
frettolosi,
che sopravive al tempo e allo spazio così
particolari.
Eppure non a se stessi.
Roma-Verona, 8.4.2001
(Sul treno)
Luoghi comunque vissuti dove qualcuno non si è neppure reso conto e non ricorda altri che forse si sono fermati o soffermati per qualche istante o hanno trovato qualcosa e per questi é ricordo o malinconia...bel poema
ResponderEliminar"...i luoghi di nessuno..." (questo mi fa pensare...).
EliminarRiccordo il film "La terminale" ("The Terminal", 2004), di Steven Spilberg (registra) e Tom Hanks (attore principale); il quale verrebbe a dire l'opposto che ho detto nel poema: "un luogo di nessuno" può essere (e, di fatto, è) un luogo di tante belle persone... (con tante storie vitali da raccontare...). Questo mi fa piaccere, veramente, e mi fa pensare allo stesso tempo... --Grazie, Antonio.
Anche il blog è un luogo di passaggio dove nessuno si ferma più del necessario.
ResponderEliminarSì, è vero, caro Eduardo... E questo è la gloria (e allo stesso tempo la croce) dei blog... Perciò hanno la contabilizzazione delle visite (a volte, migliaia), ma nessuno 'abita' nei blog... (be' alcuni, che non hanno altro da fare, potremmo dire che quasi abitano nel loro blog...). Grazie, caro confratello.
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